PRETENDI DI PIÙ!

I NOSTRI TEMI

Pretendi un'università GRATUITA

Le tasse universitarie negli ultimi 20 anni hanno subito aumenti sempre più costanti e quello che dovrebbe essere un contributo studentesco sta diventando sempre più una vera tassa di sostentamento degli atenei. Gli ampliamenti della No Tax Area ottenuti durante questo mandato sono un primo passo, ma non sufficiente, verso la totale gratuità degli studi universitari.

Per questo motivo chiediamo l’innalzamento della No Tax Area a 30.000€ ISEE e la previsione di una fascia calmierata fino a 50.000€ ISEE.

Inoltre, chiediamo che venga strutturalmente aumentato il Fondo di Finanziamento Ordinario e che le misure previste dal PNRR non siano solo delle misure di natura temporanea.

Infine, essenziale è l’eliminazione delle maggiorazioni di contribuzione per fuori corso e internazionali, nonché l’abrogazione della categoria dellə studentə meritevolə e non meritevolə.

Pretendi un reale DIRITTO ALLO STUDIO

L’aumento degli importi e delle soglie ISEE delle borse di accesso ai servizi per il Diritto allo Studio è sicuramente una prima misura fondamentale verso la previsione di un reale Diritto allo Studio, ma tale previsione non è al momento supportata da un adeguato investimento economico da parte dello Stato.

Per questa ragione chiediamo, in primo luogo, lo stanziamento dei fondi necessari alla reale copertura di tutte le borse di studio. Garantita la totale eliminazione di tuttə lə idoneə beneficiarə, occorre intervenire abolendo totalmente l’indice ISPE tra i requisiti di reddito necessari e prevedere un innalzamento della soglia ISEE per l’accesso fino a 30.000€ ISEE al fine di aumentare la soglia di studentə idoneə alla borsa di studio, consentendo a tuttə di accedere agli studi universitari indipendentemente dalla propria condizione economica.

Per quanto concerne gli alloggi chiederemo che vengano previsti fondi ulteriori a quelli stanziati a livello ministeriale e dal PNRR, al fine di prevedere la totale copertura del fabbisogno di posti letto per lə fuorisede e la riqualificazione delle strutture già esistenti e la riqualificazione di stabili cittadini in disuso da adibire a residenze universitarie.

Pretendi dei percorsi di studi di QUALITÀ

L’attuale struttura del sistema di qualità e di valutazione degli atenei implica l’instaurarsi di una dinamica di forte competitività tra la componente studentesca e quella docente nello svolgimento dell’attività di ricerca, il tutto in un quadro ove assume maggior rilevanza la quantità del lavoro prodotto a discapito della qualità del medesimo allo scopo dell’ottenimento di maggiori finanziamenti statali alle università.

Per questo motivo combatteremo per la revisione del sistema di qualità e di valutazione degli atenei e per l’abolizione della quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario e il contestuale computo dellə studentə iscrittə oltre il primo anno fuoricorso all’interno del costo standard della quota base del Fondo di Finanziamento Ordinario stesso.

Inoltre, pretenderemo una revisione dell’attuale assetto dei settori scientifico-disciplinari, in quanto a volte estremamente vaghi o all’opposto estremamente specifici nel determinare gli ambiti di insegnamento di uno specifico corso, incidendo negativamente sul sistema di valutazione dell’attività di ricerca e sulla qualità dei percorsi di studi intrapresi.

Pretendi un’università INTERNAZIONALE

La dimensione internazionale all’interno del nostro percorso di studio e di lavoro sta assumendo sempre maggiore importanza nelle nostre università.

Per questo, vogliamo chiedere anche in ambito nazionale attraverso il CNSU una sempre maggiore internazionalizzazione, tramite potenziamenti di percorsi di mobilità internazionale in entrata e in uscita come l’Erasmus+ e implementando la dimensione internazionale nei corsi di studio assieme a un maggior numero e qualità dei corsi di lingua.

Oltre a ciò, lavoreremo al fine di ottenere un aumento degli investimenti in internazionalizzazione e verso i percorsi di mobilità internazionale da parte dello Stato e del Ministero.

Pretendi una didattica di QUALITÀ

Alla base dei nostri percorsi accademici non può non esserci un’istruzione di qualità, in grado di darci una formazione adeguata e accessibile a tuttə.

Attraverso il nostro lavoro in CNSU vogliamo portare avanti una revisione organica della didattica, volta al superamento dell’insegnamento meramente frontale ed in linea con le trasformazioni sociali degli ultimi anni. Crediamo inoltre che la didattica mista e le registrazioni delle lezioni debbano continuare ad essere presenti come strumenti nei nostri atenei, essendo stati fondamentali negli ultimi anni per la partecipazione al mondo accademico di tutte quelle categorie di persone che per motivi di lavoro, vita o altro non erano in grado di frequentare normalmente le lezioni.

È poi essenziale aumentare il personale docente così da garantire ad ogni studentə di essere adeguatamente seguito nel corso del suo percorso. Una didattica universitaria di qualità è possibile soltanto con dei diritti uniformi in tutto il contesto nazionale: vogliamo che il Ministero recepisca la Carta dei diritti dellə studentə universitariə, prodotta nel 2011 dal CNSU ma ancora inattuata in moltissimi atenei.

Pretendi un’università TRANS-FEMMINISTA

Crediamo in un modello di università davvero inclusivo e libero da ogni tipo di discriminazione: i nostri atenei devono essere degli spazi sicuri, entro i quali ogni soggettività si possa sentire accolta.

Le discriminazioni all’interno del nostro percorso accademico per questioni legate al nostro genere, orientamento sessuale, razza o disabilità non possono più essere accettate.

Attraverso la nostra rappresentanza in CNSU vogliamo lavorare per inserire dei percorsi di formazione e sensibilizzazione verso questi temi, oltre ad inserire degli sportelli di denuncia e supporto in caso di discriminazione all’interno degli spazi universitari. Vogliamo inoltre uniformare e migliorare le carriere alias all’interno degli atenei italiani e rendere l’edilizia universitaria realmente fruibile e accessibile da tuttə. 
















Pretendi un’università SOSTENIBILE

Vogliamo continuare a lavorare in CNSU per sollecitare gli atenei e soprattutto il Ministero a impegnarsi sul tema, implementando, ad esempio, il protagonismo e l’efficacia della Rete delle Università Sostenibili. Un ottimo punto di partenza è, ad esempio, la riduzione dell’impronta carbonica degli atenei, ma anche degli enti regionali per il diritto allo studio, e pretendiamo che il Ministero metta in campo soluzioni che ne favoriscano la riuscita. La riduzione delle emissioni passa per la riconversione e l’efficientamento degli edifici, per la quale servono investimenti in edilizia, ma sarà necessario anche transitare verso fonti di approvvigionamento energetico sostenibili, sostituendo gas e derivati dal petrolio. La messa a disposizione dei tetti degli edifici universitari per l’installazione di pannelli solari e l’utilizzo di impianti a geotermia per la climatizzazione possono inserirsi bene nel percorso di conversione energetica.

Ma la riduzione delle emissioni passa anche per le aree verdi e soprattutto per una rivoluzione nella mobilità, che consenta ad ogni componente dell’università di raggiungere la sede di studio/lavoro in modo sostenibile ed economico. Un dialogo tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dei Trasporti può consentire di ragionare sia sulle lunghe tratte che sul trasporto sul territorio, e finalmente di lavorare per abbattere i costi del pendolarismo, non lasciando l’iniziativa solo a pochi atenei virtuosi.

Inoltre, pretendiamo che il Ministero non permetta più agli atenei di continuare ad utilizzare materiali plastici: negli spazi delle università devono essere presenti dispenser per l’acqua e vending machine con prodotti imballati in materiali meno impattanti della plastica. Il Ministero, in aggiunta, dovrà invitare gli enti regionali a gestire le mense in modo diverso, limitando al massimo gli sprechi e diminuendo il consumo di carne, fortemente impattante in termini ambientali.

Pretendiamo che il Mur e gli atenei sospendano gli accordi con aziende inquinanti e che in più si nascondono dietro pratiche di greenwashing! 

Pretendiamo che il lavoro degli atenei sull’ambiente, poi, si incardini nelle tre missioni dell’università, costruendo percorsi didattici interdisciplinari sulla sostenibilità, ambientale e sociale, realizzando iniziative che favoriscano il trasferimento di conoscenze e buone pratiche sul territorio, permettendo così di promuovere un cambiamento culturale diffuso, e infine spostando ingenti risorse sulla ricerca per la transizione.

Pretendi un’università APERTA

L’istruzione accademica dovrebbe essere accessibile a chiunque, eppure nel nostro Paese l’università sta diventando sempre più elitaria e sempre meno pubblica. La presenza dei numeri chiusi nazionali e dei programmati locali è il primo ostacolo da superare verso un accesso realmente libero: servono degli investimenti strutturali per il mondo universitario volti all’aumento del corpo docenti e dell’implementazione dell’edilizia universitaria.

Attraverso il CNSU chiederemo un innalzamento delle risorse volte al diritto allo studio in grado di permettere agli atenei di riqualificare le attuali strutture e crearne di nuove in grado di accogliere un numero sempre maggiore di matricole ogni anno.

Riteniamo inoltre sia necessario destinare tali fondi per la ristrutturazione di stabili già presenti e in disuso all’interno delle città universitarie e vogliamo la convocazione di un tavolo congiunto tra i ministeri per destinare al mondo dell’istruzione una parte dei beni confiscati alla mafia.

Pretendi un’università PACIFISTA

Vogliamo che il MUR e le università prendano una chiara e netta posizione nei confronti dei conflitti internazionali che tutt’ora scuotono il nostro pianeta: la guerra non è solo ingiusta, ma anche simbolo e culmine di un sistema economico, sociale e culturale divisorio.

Non bastano uscite pubbliche di solidarietà nei confronti popoli colpiti ma è necessario prevedere azioni concrete, limitando le collaborazioni e il coinvolgimento delle nostre  Università in progetti di ricerca a scopo bellico e militare, soventemente frequenti in alcuni specifici ambiti dei nostri percorsi di studi.

È necessario inoltre rendere concreti gli aiuti umanitari, garantendo alle studentesse e agli studenti provenienti dalle zone di conflitto corridoi umanitari, uno stretto contatto con la Farnesina per lə tantə coinvoltə in attività di scambio, nonché sostegni economici e tutela del diritto allo studio.

Alla luce dei recenti avvenimenti – e non solo – riteniamo fondamentale incrementare sia il fondo istituito all’articolo 4 del Decreto Legge del 28 febbraio 2022 n. 16, che garantire l’erogazione di specifiche borse di studio volte all’ingresso nel nostro paese della comunità studentesca e delle ricercatrici e ricercatori provenienti dalle zone colpite dai conflitti.

Vogliamo che il Ministero dell’Università e della Ricerca si faccia promotore presso la Commissione Europea di un meccanismo di coordinamento e tutela della comunità studentesca a rischio, creando convergenze tra gli enti che già erogano borse di studio specifiche ed enti terzi, sulla stregua di quanto proposto con attraverso il progetto Students at Risk (StAR).

La corsa al riarmo e la psicosi bellicista devono essere fermate e le Istituzioni pubbliche, quali anche le Università, hanno il compito e la responsabilità di promuovere i valori di pace e disarmo anche all’interno dei percorsi di studio, non solo con attività di sensibilizzazione ma occasioni di discussione e dibattito, nonché partecipazione a iniziative di pace.

Pretendi città realmente UNIVERSITARIE

Le università sono un fattore centrale per lo sviluppo di una città e del territorio che le ospita. Lə studentə che popolano gli atenei però non vengono ancora riconosciuti come effettivə cittadinə, venendo spesso trattati come meri elementi di disturbo durante le serate e le notti o come introiti di denaro per i servizi commerciali e lə locatorə.

Per questo motivo chiediamo la realizzazione di un manifesto che contenga una seria di linee guida per rendere le città veramente a misura di studentə, garantendo non soltanto spazi, da poter eventualmente autogestire, da dedicare allo studio o al divertimento e la socializzazione, ma anche una serie di servizi gratuiti, quali il trasporto pubblico diurno e notturno, o volti ad un potenziamento dell’accesso alla cultura. Infine, ci batteremo per la previsione di una calmierazione nazionale del mercato degli affitti per lə studentə universitariə.

Pretendi un servizio di assistenza sanitaria UNIVERSALE per lə fuorisede

In moltissimi casi tuttora si lə studentə fuorisede si ritrovano a dover pagare le visite e ad affollare pronti soccorso e guardie mediche.

È necessario, in tal senso, che finalmente sia attuato un sistema che garantisca a tuttə loro di accedere in forma gratuita e agevolmente all’assistenza sanitaria, prevedendo una specifica legge che consenta di poter individuare unə secondə medicə di base in ragione dello status di fuorisede e vincolato al domicilio di studio e, dall’altro lato, la relativa introduzione all’interno dei Livelli Essenziali della Prestazioni sanciti dal D.Lgs n. 68/2012.

Inoltre, continueremo a chiedere a livello nazionale misure specifiche per assicurare l’accesso gratuito a contraccettivi, assorbenti e anticoncezionali.

Pretendi un’assistenza psicologica GRATUIUTA

Il sistema socioeconomico in cui ci troviamo, sempre più precario e incerto, sta intaccando irreparabilmente il nostro benessere psichico e l’assistenza psicologica continua ad avere dei costi ancora fortemente proibitivi nel nostro Paese.

Questi ultimi due anni di pandemia hanno portato ulteriormente in luce la necessità all’accesso a degli strumenti di assistenza psicologica per la popolazione studentesca nel nostro Paese.

Tramite il nostro lavoro in CNSU vogliamo uniformare gli Sportelli di Assistenza Psicologica degli atenei in tutto il territorio nazionale attraverso la creazione di un modello unico e il conseguente aumento dei fondi destinati a questi: i tempi di attesa vanno abbattuti e l’accesso a questo tipo di supporto garantito.

Vogliamo inoltre richiedere dei percorsi di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del benessere psichico, volti ad abbattere lo stigma ancora presente e far sentire tutta la popolazione studentesca libera di potersi esprimere negli spazi accademici. 

Pretendi il VOTO fuorisede

Sono tantissimə lə studentə fuorisede a cui viene negato ad ogni tornata elettorale il diritto di voto nel nostro Paese. Nella maggior parte dei casi la popolazione studentesca che vive e studia in una città diversa dalla propria residenza è costretta a rinunciare a tale diritto a causa dei costi eccessivi del trasporto pubblico o degli impedimenti dovuti ai propri tempi di vita.

È essenziale garantire il diritto di voto a distanza a tuttə lə studentə fuorisede come già avviene in molti Paesi europei. Attraverso il nostro lavoro in CNSU continueremo a lavorare verso una soluzione strutturale e concreta a tale problematica, per poter garantire davvero a tuttə di esercitare un diritto fondamentale come il voto. 

Pretendi tirocini formativi TUTELATI
e di qualità

I tirocini curriculari, nonostante siano una tappa fondamentale all’interno del percorso di studi, presentano spesso delle criticità dovute all’assenza di una normativa specifica che li regolamenti. Sul piano dei diritti, i tirocinanti si trovano spesso ad essere figure poco tutelate: servono garanzie sull’orario di lavoro perché non si verifichino episodi di sfruttamento, il diritto all’assenza per malattia, il monitoraggio delle misure di sicurezza adottate dall’ente, la definizione di un rimborso delle spese per trasporti e pasti e una retribuzione minima garantita

Sul piano della qualità e della formazione, si passa infatti da esperienze poco attinenti al proprio percorso a quelle di sfruttamento per sopperire alle carenze di organico di aziende/settori pubblici. Per questo chiederemo l’introduzione di un sistema di monitoraggio periodico della qualità che tenga conto delle esperienze dirette degli studenti per migliorare giorno per giorno questo momento formativo. 

Pretendi un futuro
post-laurea SICURO

In particolare, a seguito della pandemia una delle categorie più colpite dalla disoccupazione è quella giovanile, che fatica sempre di più ad inserirsi nel mondo del lavoro una volta terminato il proprio percorso di studi.

I percorsi di abilitazione post lauream, spesso costosi ed esclusivi, ritardano ancora di più questo processo. Per questo è necessario proseguire il percorso delle lauree abilitanti con i corsi di laurea attualmente non coinvolti dalla riforma e prevedere dei percorsi di orientamento in uscita completi e sempre più efficienti, che aiutino cioè a conoscere tutte le opportunità in uscita a partire dal mondo del lavoro fino ai percorsi di dottorato e ricerca.

In quest’ambito, inoltre, ci impegneremo per garantire sempre maggiori finanziamenti sul numero e l’importo delle borse di dottorato, così da eliminare gli ostacoli economici di accesso alla carriera accademica.

Pretendiamo una rappresentanza EFFICACE!

Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari è purtroppo ancora poco incisivo a livello nazionale data la sua struttura ristretta e l’impossibilità di dare dei pareri vincolanti alle azioni di governo in materia di università, essendo per natura solo consultivo.

Per questo è necessario dare al CNSU una maggiore forza istituzionale tramite una riforma dell’organo, per renderlo uno strumento di rappresentanza più utile a tutti gli studenti e ai rappresentanti degli atenei.

Inoltre, è necessaria una riforma della governance delle università per permettere a tutte le componenti accademiche di concorrere in modo paritario alle scelte di indirizzo e gestione dell’ateneo.